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Qual è il più bel racconto giallo di tutti i tempi? Difficile a dirsi, eppure quasi mezzo secolo fa, in piena epoca d'oro del mystery, due maestri del genere, Ellery Queen e John Dickson Carr, decisero di dare una risposta a quel quesito. Presero carta e penna e domandarono ad amici editori, colleghi scrittori, critici letterari e librai di indicare quali fossero, a loro avviso, i migliori racconti gialli mai scritti. I titoli segnalati dai 12 giurati, tra cui gli stessi Queen e Carr, furono 83. Il vincitore, con 8 voti, fu "Le mani di Mr. Ottermole" dell'inglese Thomas Burke, che superò di due voti "La lega dei capelli rossi" di Sir Arthur Conan Doyle, "La lettera scarlatta" di Edgar Allan Poe e "Il caso vendicatore" di Anthony Berkeley. Forse, nel corso del tempo, qualcuno avrà cambiato idea, ma non Ellery Queen che, a distanza di anni, ribadì il suo entusiastico giudizio con una definitiva quanto lapidaria affermazione: "Nessun racconto più bello è mai stato scritto. Punto". E allora accingiamoci a seguire il passo stanco di Mr. Whybrow che a Londra, in una fredda sera di gennaio, sta tornando a casa. E mentre cammina, Mr. Whybrow pregusta il tè caldo che lo aspetta e immagina il fuoco che scoppietta nel camino. Non manca molto, ormai, già intravede le finestre della sua abitazione, ma non sa che poco più avanti...